I Volti Nuovi del Gruppo, Simone Consonni: “Un giorno vorrei vincere la Sanremo e magari un Mondiale”

Prosegue la nostra rubrica dei Volti Nuovi del Gruppo, il viaggio alla scoperta dei neoprofessionisti italiani che in questo 2017 entreranno a far parte del gruppo. Questa sera abbiamo con noi Simone Consonni. Nato il 12 settembre 1994 il corridore lombardo farà il salto di categoria con il Team UAE, con il quale ha fatto l’esordio ufficiale al Dubai Tour. Reduce dall’esperienza alla Colpack, con la quale l’anno scorso si laureato campione nazionale fra gli Under23, Consonni in questi anni ha alternato l’attività su strada con quella su pista riuscendo a togliersi diverse belle soddisfazioni in entrambe le discipline.
Come ti sei avvicinato al mondo del ciclismo?
Ho iniziato a correre a sei anni. Uno degli amici di mio padre aveva i figli che correvano ed essendo stanco del solito calcio mi hanno fatto provare nel campo di atletica del mio paese. Dopo hanno iniziato sia mia sorella che mio fratello. Quest’ultimo ha smesso e si è dato al calcio mentre mia sorella corre ancora e quest’anno sarà al secondo anno nella categoria Juniores.

Per chi non ti conosce che tipo di corridore sei?
Sono un corridore abbastanza veloce che si difende sulle salite brevi. Personalmente mi reputo però un corridore ancora tutto da scoprire perché cambiando categoria entro in un mondo completamente diverso. Vediamo dove posso arrivare.

Che bilancio tracci della tua ultima stagione?
Il 2016 è stato un anno molto positivo. Una stagione nella quale sono cresciuto ancora. Mi ero posto alcuni obiettivi e qualcuno di questi sono riuscito a centrarlo come ad esempio il Campionato italiano, una corsa a cui tenevo veramente tanto correndo in casa. È stato un 2016 nel quale ho imparato tanto grazie anche a Cassani e Amadori che mi hanno inserito in diverse corse riservate ai professionisti.

C’è una corsa del 2016 in cui speravi di far meglio?
Il rimpianto forse è per il Campionato europeo su strada. Ci puntavo veramente tanto però la preparazione è stata in parte cambiata per via delle Olimpiadi. Un cambio però che rifarei sempre nella mia vita senza dubbio. Però quel giorno lì al Campionato europeo mi aspettavo molto di più però è stata una giornata storta e va bene così. Voglio guardare avanti senza rimorsi particoli.

Ora che è passato qualche meese che ricordo hai delle Olimpiadi?
È stata un’emozione incredibile e anche ripensandoci adesso mi vengono i brividi. Quando il commissario tecnico ti chiama e ti dice di prepararti che il giorno dopo hai l’aereo per fare l’Olimpiade a 22 anni non è sicuramente una cosa da poco. Quest’esperienza ci dà tanta carica pensando al futuro. Io personalmente continuerò a fare pista e quest’anno sarò ai Mondiali di Hong Kong con grandi aspettative.

Pensi cambierà qualcosa senza la presenza fissa di Elia Viviani?
Viviani è stato un maestro per noi. Pochi anni fa c’era solo lui a tirare avanti la pista italiana. Ora però abbiamo fatto che anche il nostro gruppo può fare grandi cose. La pista non è morta e ci siamo anche noi.

Hai qualche rimpianto per il ruolo che hai avuto ai Campionati del Mondo?
Al Campionato del Mondo con l’inserimento di Mareczko giustamente ho cercato di aiutarlo nel miglior modo possibile e alla fine abbiamo portato a casa un bel terzo posto. Sono davvero felice dopo che l’anno prima la squadra mi aveva aiutato.

Passi professionista dopo aver già ottenuto buoni piazzamenti nei professionisti in corse come il GP Beghelli?
Già nel 2015 all’Etruschi avevo fatto settimo mentre nel 2016 volevo migliorarmi, ma la corsa è andata diversamente anche se comunque è arrivata una buona prestazione. Ho fatto poi quinto al Beghelli e ora dopo questi piazzamenti spero di esser d’aiuto alla squadra in questi primi anni.

Quale sarà il tuo calendario per questa prima parte di stagione?
Dopo aver corso il Dubai Tour farò il Trofeo Laigueglia per poi partecipare anche all’Abu Dhabi Tour. Essendo al primo anno però credo che è i programmi vengano stilati, ma poi conti molto la condizione e lo stato di salute. Ho trovato dei preparatori e dei direttori sportivi con cui uno può parlare senza problemi. Di conseguenza il programma potrebbe cambiare di corsa in corsa.

Hai un obiettivo personale per questo primo anno fra i professionisti?
Non ho un vero e proprio obiettivo. L’unico sogno forse per questa prima stagione sarebbe quello di essere al via della Milano – Sanremo. Per ora non è nei programmi, ma per questo primo anno va bene qualsiasi cosa.

La corsa dei tuoi sogni per il futuro?
La Milano – Sanremo così come magari un Mondiale. Perché due anni fa quel secondo posto mi brucia ancora un po’ però è normale che sia così visto che forse ho sbagliato qualcosa io quel giorno e in parte forse non mi aspettavo di essere così forte. Sarà tutta esperienza per il futuro.

Se dovessi scegliere fra una Milano – Sanremo ed un medaglia olimpica su pista?
Questa è una domanda che mi mette in difficoltà. Non saprei veramente cosa rispondere e scegliere.

Hai un corridore al quale ti ispiri?
Non ho grandi idoli. Ovviamente in questi anni il mio punto di riferimento è stato Viviani perché lo vedevo in pista che ci dava tanta grinta e poi su strada lottare con i migliori. È sicuramente un corridore a cui mi ispiro molto e spero di ricalcare la sua carriera.

Ringraziamo Simone Consonni per la disponibilità. A nome di tutta la redazione di SpazioCiclismo un grande in bocca al lupo per la sua avventura con i professionisti. 

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